Damiano Cantone
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Esiste un pensiero del cinema? Gilles Deleuze, negli anni ottanta del secolo scorso, aveva risposto affermativamente a questa domanda nei suoi volumi intitolati L’immagine-movimento e L’immagine-tempo. La sua ipotesi era che la filosofia pensasse per concetti, mentre il cinema lo facesse attraverso le immagini in movimento. A distanza di trent’anni possiamo concludere che questa proposta fatta alla filosofia sia caduta nel vuoto.
Il corso intende illustrare alcune proposte per cominciare a lavorare sul pensiero cinematografico. Si partirà da un concetto, quello di corpo, per mostrare come è stato pensato dal cinema contemporaneo, attraverso il riferimento ad autori che hanno sull’argomento uno sguardo particolare, quali Cronenberg, Lynch e Tsukamoto. Ci si occuperà poi di ribaltare la consueta gerarchia tra cinema e psicoanalisi osservando come il cinema abbia utilizzato e metabolizzato le teorie freudiane. Infine avanzeremo delle ipotesi sul modo in cui cambia la il pensiero cinematografica a partire dal fenomeno della serialità televisiva e delle nuove forme di narrazione multimediale.
Damiano Cantone ha insegnato Storia dell’Estetica presso l’Università degli studi di Trieste. Si occupa dei rapporti fra cinema e filosofia, con particolare attenzione al lavoro di Gilles Deleuze. Ha pubblicato interventi su Deleuze, Lyotard, Hitchcock, Cronenberg. Tra le sue pubblicazioni recenti ricordiamo I film pensano da soli (Mimesis 2013). È traduttore e curatore di numerose opere del filosofo sloveno Slavoj Žižek; è redattore della rivista “aut aut”.