Edoardo Greblo

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Sin da quando è stato creato, alimentato e nutrito dall’imprenditoria della paura, il fantasma dell’“emergenza immigrazione” è uno dei temi più controversi del dibattito pubblico. L’immigrazione, infatti, è un fenomeno che investe la società nel suo complesso e che agisce da catalizzatore di conflitti materiali, nel timore di una concorrenza al ribasso sul mercato del lavoro o di un’impennata nella criminalità, e di conflitti simbolici, riconducibili al rischio di perdita d’identità e di cultura. Sarebbe però sbagliato interpretare le reazioni difensive di tanta parte dell’opinione pubblica nella sola chiave di un richiamo a forme di eticità nostalgica, se non reazionaria. La volontà di difendere i confini di Stato che distinguono i membri della comunità politica dagli outsider, gli appartenenti da non-appartenenti, può anche, a certe condizioni, rispondere all’esigenza pratico-politica di ricondurre processi e situazioni che toccano il proprio mondo a realtà immediatamente visibili, alle quali si possa avanzare istanze di giustificazione oppure si possa chiedere di intervenire. È per questo che ampi settori dell’opinione pubblica chiedono ai rispettivi Stati-nazione di difendere i confini per proteggere le coordinate spaziali della loro esistenza politica e giuridica da stranieri e forestieri, immigranti e nuovi arrivati, rifugiati e richiedenti asilo. Si tratta di una richiesta apparentemente legittima. Ma a quali condizioni?

Nel corso si cercherà di affrontare questo interrogativo e di illustrare le varie posizioni teoriche che hanno cercato di darvi risposta.

 

Edoardo Greblo

Edoardo Greblo è redattore di “aut aut” dal 1987, è stato docente a contratto presso le Facoltà di lettere e filosofia, Scienze della formazione e Giurisprudenza. Oltre a diverse traduzioni e saggi, ha pubblicato:
> A misura del mondo (il Mulino, Bologna 2004)
> Democrazia (il Mulino, Bologna 2000)
> La tradizione del futuro (Liguori, Napoli 1989).
Ha collaborato all’Enciclopedia del pensiero politico (a cura di R. Esposito e C. Galli, Laterza, Roma-Bari 2000) e al Manuale di storia del pensiero politico (a cura di C. Galli, il Mulino, Bologna 2001).
È inoltre coautore, insieme a C. Galli e S. Mezzadra, di Il pensiero politico del Novecento (il Mulino, Bologna 2005).