Il titolo del quarto anno di attività della Scuola di filosofia di Trieste può sembrare troppo ovvio per un’iniziativa ispirata fin dalla sua nascita alla filosofia come esercizio critico. È il plurale “modi” di pensare che fa secondo noi la differenza e che può esprimere un potenziale critico rispetto a uno scenario che tende invece, oggi, a un’uniformazione del pensiero sempre più marcata. Se è facilmente constatabile che attualmente si privilegia un pensiero disciplinato e perfino disciplinare, qualcosa come un’unificazione filosofica, il gesto di chi si dispone in controtendenza, cercando di aprire spazi e produrre differenze, risulta tutt’altro che ovvio, anzi decisamente critico nei confronti del cosiddetto pensiero unico.
Anche il sottotitolo indica un programma che non vuole adeguarsi a premesse già prefigurate e a un esito già strutturato. “Lavori in corso” esprime appunto la tonalità di una Scuola consapevole che c’è moltissimo da costruire e che per cominciare a farlo occorre lavorare insieme, sia da parte dei docenti sia da parte dei corsisti.
Quest’anno la nostra Scuola prolunga la sua durata a 10 week-end, da sabato 14 gennaio a domenica 21 maggio, per complessive 80 ore (rispetto alle 72 degli anni precedenti), e avrà come centro operativo 3 cantieri (il cantiere “psicoanalisi”, il cantiere “Marx” e il cantiere “pensiero debole”), ciascuno dei quali prevede al proprio interno lezioni e seminari. Ai cantieri, che occupano buona parte del tempo della Scuola, si affiancano alcuni altri corsi nonché i laboratori domenicali.
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