sabato 23 maggio
ore 17 Raoul Kirchmayr, Foucault con Derrida? Regimi di verità e decostruzione. Appunti e note di fine cantiere
ore 18 Linda Bertelli, Giulia Simi, Carla Troilo, Raoul Kirchmayr, Voci, linguaggi, scrittura. Tavola rotonda finale del cantiere e discussione.
domenica 24 maggio
ore 10 Annarosa Buttarelli, Politiche della differenza sessuale. Sull’attualità del femminismo
ore 11.30 Laboratori
Desidero ringraziarla perché finalmente ho compreso che cosa intendesse Mario Luzi quanto asseriva che la “poesia è profetica”, e proprio su questo punto verte la mia considerazione – domanda. Da scrittrice di poesie, credo che questa pratica sia decisamente trasformativa e non reversibile, in senso positivo. Si tratta di parole che curano, in primis chi le compone ma che poi risuonano nel lettore (questa è la mia personale esperienza). Concorda?
Mi hanno recentemente regalato “Filosofia e Poesia” di Maria Zambrano che dopo il suo apprezzatissimo intervento, mi premurerò di leggere.
Domanda: Ritiene che anche la scrittura autobiografica rientri nella pratica trasformativa? Sempre per la mia personale esperienza è così. Come si colloca la Zambrano in questo senso? Mi riferisco al termine ‘DESNACER’ come ricerca dell’origine e del punto di partenza, di cui sono venuta a conoscenza frequentando un seminario estivo ad Anghiari (Libera Università dell’Autobiografia), in cui è stata citata, appunto, Maria Zambrano.
La ringrazio per l’attenzione e le sarei grata se potesse suggerirmi dei testi di approfondimento.
F.C.