Laboratorio a cura di Annalisa Decarli (da remoto)
Si indagherà come sia possibile ridurre l’individualismo narcisistico con un esercizio critico basato sul silenzio.
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Il calviniano signor Palomar, già negli anni ottanta del Novecento insofferente a “un mondo che è saturo di parole, in cui si è soverchiati dal già detto”, si esercitava a “mordersi la lingua tre volte prima di fare qualsiasi affermazione”.
Che cosa dovremmo fare noi, oggi, travolti da flussi di comunicazione perenni, dove tutti parlano e nessuno ascolta? Possiamo intendere lo spazio del silenzio quale esitazione, intervallo riflessivo, un esercizio di sospensione, così come rallentare può essere un modo per sottrarsi al vortice dell’accelerazione dissennata?
Una postura che non implica necessariamente solitudine e isolamento. Il silenzio può essere inteso come una forma differente della comunicazione, magari più accogliente e rispettosa dell’altro, laddove implichi i concetti di philia e amicizia, respingente quando declinato come silenzio rabbioso, ambiguo se omertoso.
Esploreremo le molteplici forme del silenzio, anche attraverso i saggi che Pier Aldo Rovatti ha raccolto nel volume L’esercizio del silenzio (Raffaello Cortina 1992), dove il silenzio assume la valenza di atteggiamento filosofico.
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Le lezioni dei 3 Cantieri si svolgono in plenaria, mentre per i Laboratori della domenica (ore 11.30-13-30) ci si divide in 3 gruppi. Ogni corsista dovrà scegliere il Laboratorio a cui iscriversi.
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